Il vecchio liceo
La storia dei corridoi
I ricordi della biblioteca
Un anno fa, in quella biblioteca, sono entrate antiche e preziose Divine Commedie. Non le ho viste; nemmeno quelle moderne; ma la grande opera di Dante l’ho letta e studiata nell’edizione scolastica. Grazie alla biblioteca conobbi “Il Gattopardo”; fui temeraria, una lettura non proprio leggera da fare a 14 anni. Ricordo solo quel titolo, ma di sicuro ho visto anche altri volumi, non ricordo, sono passati molti anni, troppi.
Il segno del destino
Nei banchi dell’Annibal Caro di Fermo ho iniziato a scrivere i primi temi di attualità (si chiamavano così all’inizio), poi divenuti temi di argomento generale. Avrei dovuto capire allora qual’era il mio destino. Cinque anni di liceo classico, sempre buoni voti in letteratura orale, ma mai un tema “di studio” come li chiamavamo. Un tema al mese, tanti erano i compiti in classe di italiano, ma io sceglievo sempre il tema generale.
L’Annibal Caro: oggi
Ricordi che tornano, anche a vedere il preside Ferracuti. Insegnava lettere al Ginnasio; ora guida la scuola. Ed ora con e per la scuola sta affrontando un momento difficile. Il terremoto, le riparazioni, i doppi turni. Passa il tempo, e il tempo è scandito dalle lancette degli orologi, dalle pagine di agende e calendari, da diari e post vari sui social. Dalla classicità si arriva al contemporaneo, il tempo passa e non si può tornare indietro. Non è sprecato; gli orologi lo misurano, i ricordi lo tengono in vita, le opere letterarie lo narrano. Perché il patrimonio letterario e culturale di una civiltà non è fatto solo di volumi.
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