C’era una volta il mondo (2)… senza i leoni da tastiera!

Ho deciso di prendere due colori a caso, anzi proprio a caso no. Li ho scelti, accuratamente, per evitare di incorrere in involontarie citazioni politiche. Niente rosso, niente verde, niente giallo, niente nero, e niente altro colore politico in questo caso. Non vorrei che la famosa terza puntata di commento di atteggiamenti sul web venisse fraintesa e gli si attribuisse un significato politico che invece assolutamente non ha e non vuole avere. NESSUN SIGNIFICATO POLITICO, LO SCRIVO IN CAPS LOCK, MAIUSCOLO, ANCHE SE SUL WEB VUOL DIRE URLARE. Ma lo ho fatto per sottolineare la premessa. La mia è solo un’osservazione personale, su ciò che vedo sul web, che leggo sul web, (web il più delle volte qui è Facebook), che osservo sul web. Per cui per analizzare due posizioni diverse su un qualunque fatto o discussione che leggo… (tante eh sappiatelo), considererò due semplici colori un po’ inusuali per questi confronti: il bianco (che di solito c’è) e il fuxia.

Bianco e fuxia: due colori contrastanti

Il bianco e il fuxia sono due colori contrastanti. Se li mescoli danno origine ad un terzo colore, che potremmo chiamare il rosa. Ecco… i contrasti fra la gente sono come quando due colori vengono mescolati: c’è sempre un arricchimento se lo si vuol vedere. Se la persona A, alla quale assegno il bianco, viene in contrasto con la B, alla quale ho dato il fuxia, ci sono due soluzioni. Se A e B rimangono fermi sulle proprie posizioni, si continuerà ad avere solo due colori. Ma se A è disposto a rinunciare ad una piccola parte del suo bianco per darla a B, o viceversa se B è disposto a dare un pochino del suo fuxia ad A, le cose cambiano. Beninteso che A resterà bianco e B resterà fuxia. Però si sarà creato un nuovo colore: il rosa.

c'era una volta il mondo (2)

Che cosa rappresenta il rosa?

Rappresenta l’arricchimento. A e B restano con le loro posizioni, con le loro convinzioni. Ma con una piccolissima rinuncia si avrà un terzo colore, applicabile in determinate condizioni. Il terzo colore è proprio il punto di incontro, la soluzione, la mediazione tra due posizioni e convincimenti contrastanti. Ma questo incontro, questo confronto, chiamiamolo anche accordo, si riesce a farlo online?

C’era una volta il mondo… o c’è ancora?

Il mondo c’è e si va avanti. Ma il web e le tastiere danno modo a tutti di raccontare la propria posizione. Sia chiaro qualunque essa sia è rispettabilissima e considerabile, se tratta con rispetto gli altri e non lede la libertà altrui. Detto questo voglio dire: una tastiera è sufficiente a far incontrare le persone e farle confrontare senza il rischio che rimangano divise (o che si dividano se non lo sono?). O forse sarebbe meglio che le questioni serie venissero affrontate di persona, faccia a faccia, de visu (ok anche “de telefonu”…), senza una tastiera? Se poi proprio non si può fare a meno dello smartphone, del tablet, o di qualunque altro strumento tecnologico con fotocamera, connessione e tastiera, allora, visti i giga che ormai ti tirano dietro le compagnie telefoniche, perché non ritrovarsi anche solo virtualmente “de visu” per provare a costruire e non sempre distruggere le cose? Tutti abbiamo ragione, e tutti abbiamo torto. Non dimentichiamo, mondo, che anche i latini lo dicevano: in medio stat virtus.

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